Migranti, i vescovi criticano Renzi: “Aiutarli a casa loro? Non basta”

idi itaIl segretario generale della Cei, Nunzio Galatino, commenta cosi la frase del segretario Pd sull’emergenza migranti. E lancia la campagna «liberi di partire – liberi di restare»

Il segretario generale della Cei, Nunzio Galatino, commenta cosi la frase del segretario Pd sull’emergenza migranti. E lancia la campagna «liberi di partire – liberi di restare»

«La frase “aiutarli a casa loro”, se non si dice come e quando e con quali risorse precise rischia di non bastare e di essere un modo per scrollarsi di dosso le responsabilità». Così Nunzio Galantino segretario generale della Cei, commenta la frase di Matteo Renzi sull’emergenza migranti. E lo fa rilanciando la campagna «“liberi di partire – liberi di restare” con 30 milioni dall’otto per mille di aiuti concreti».

«Migranti economici? No a distinzione»
Il segretario della Conferenza Episcopale Italiana entra così nel merito del caldo dibattito politico italiano e ribadisce: «Lo Ius Soli si allontana? Quello che dovevo dire l’ho detto. Non dipende più da me, ma non basta aiutare i migranti a casa loro». Critiche anche a chi porta avanti la distinzione tra migranti economici e rifugiati: «È come descrivere due tipi di povertà. È come fare la distinzione se uno preferisce morire impiccato o sulla sedia elettrica».

Poveri e migranti
Dichiarazioni che arrivano a margine della tavola rotonda «Da mani pulite a Cantone: il valore delle regole», organizzata da Gianluca Maria Esposito, professore di diritto amministrativo e direttore della scuola anticorruzione e appalti dell’Università di Salerno. Monsignor Galantino commenta anche i dati Istat sulla povertà: «Mi piacerebbe – ha detto – che questi numeri incredibili riuscissero a smuovere le coscienze e le agende». Senza trascurare il binomio povertà e migrazione: «Legare immigrati e poveri è importante – ha aggiunto il segretario della Cei – perché sono scarti entrambi; metterli in contrapposizione vuol dire, invece, continuare ad alimentare una guerra tra poveri e le guerre tra poveri servono soltanto ai furbi».

Corruzione: «Troppi furbi in posizioni chiave»
Ovviamente l’argomento centrale della tavola rotonda al Senato era la corruzione. Per arginarla, secondo monsignor Galatino, serve un impegno «continuo e paziente». Ma attenzione a cambiare le regole e le leggi in corsa o al cambio di esecutivo. «Sappiamo tutti – ha detto – che i cambi continui in ambito legislativo rappresentano il brodo di coltura del malaffare e quindi della corruzione». «Va bene l’azione repressiva – ha aggiunto – vanno bene regole sempre meno permissive che valgano però per tutti; regole che devono essere accompagnate dalla volontà chiara di invertire la rotta segnata dai tanti, troppi furbi che hanno occupato o che forse continuano a occupare posizioni chiave».

Fonte: Corriere

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