I giudici lo hanno prosciolto da ogni accusa nella giornata di mercoledì 13 maggio. Ciò sulla base di un “principio di fratellanza” imposto dal Consiglio costituzionale (equivalente della nostra Corte costituzionale). Cédric Herrou avevo adito infatti il più alto organo della giustizia francese dopo una condanna a quattro mesi di prigione, con la condizionale, subita nell’agosto del 2017.
All’epoca, era stata la Corte d’appello di Aix-en-Provence ad aver pronunciato la sentenza: l’uomo era stato considerato colpevole di aver trasportato circa 200 migranti, principalmente eritrei e sudanesi, al di là della frontiera, e di aver organizzato una sorta di campo d’accoglienza. Ciò dopo una condanna soltanto pecuniaria, in primo grado, a Nizza.
“Chi aiuta i migranti in modo disinteressato non può essere perseguito”
Nella loro pronuncia del 6 luglio 2018, i giudici costituzionali avevano tuttavia ribaltato la questione, affermando che “un aiuto disinteressato nei confronti dei migranti, sia in forma individuale che militante ed organizzata, non può essere perseguito”.
Solidarity is not a crime!
Great news that all charges were dropped against farmer Cedric Herrou who had supported people on the move across borders! https://t.co/LMeiP5xAMv
— Alarm Phone (@alarm_phone) May 14, 2020
Ciò in quanto condannare chi si occupa di sostenere i migranti “lederebbe la libertà di aiutare il prossimo, con fini umanitari, a prescindere dalla questione della regolarità del soggiorno dei migranti sul territorio nazionale”. Così, la Corte di cassazione ha dovuto prendere atto di tali indicazioni, annullando nel dicembre del 2018 la condanna e rinviando di nuovo la questione alla Corte d’appello di Lione, che a sua volta ha assolto definitivamente Herrou.