Oltre 11.000 congolesi costretti a cercare rifugio in Angola a causa della violenza

idi itaCrescenti violenze nella Provincia del Kasai nella Repubblica Democratica del Congo (DRC) hanno costretto oltre 11.000 rifugiati a cercare protezione in Angola.

Crescenti violenze nella Provincia del Kasai nella Repubblica Democratica del Congo (DRC) hanno costretto oltre 11.000 rifugiati a cercare protezione in Angola. Le zone di confine e i villaggi della Nazione situata a sud del continente africano, hanno visto un forte incremento negli arrivi dei rifugiati: oltre 9.000 persone arrivate fino ad oggi. Il brutale conflitto nella regione congolese del Kasai, che fin ora era rimasta estranea a tali violenze, ha già causato dal suo inizio, a metà del 2016, più di un milione di sfollati tra i civili.

Chi cerca rifugio in Angola arriva soprattutto a Dundo, capitale della provincia nord orientale di Luanda Norte.

I rifugiati hanno riferito di fuggire dagli attacchi di gruppi di milizie diretti contro polizia, funzionari militari e civili ritenuti dalla parte del governo o suoi rappresentanti. Dopo esser fuggiti dagli scontri tra forze ribelli e governative, alcuni rifugiati hanno dovuto nascondersi nella foresta per diversi giorni prima di raggiungere l’Angola. I rifugiati stanno arrivando in condizioni disperate, senza accesso ad acqua pulita, cibo o rifugio.

La situazione dei bambini è critica, considerando che molti arrivano già malnutriti e malati – sono numerosi i casi di diarrea, febbre e malaria. Si riporta la morte di due bambini per malnutrizione. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime preoccupazione per il futuro degli altri bambini malati e/o che presentano preoccupanti livelli di malnutrizione.

I nuovi arrivati sono spaventati, temono ancora per la loro vita e hanno riferito che un imminente ritorno a casa non è tra i loro piani. Alcuni genitori hanno riferito di aver mandato i loro figli oltre il confine perché preoccupati dall’eventualità di reclutamenti forzati da parte delle milizie.

L’UNHCR sta coordinando sul posto una risposta efficiente all’emergenza con il Governo, le autorità locali e i partner. L’Agenzia ONU sta anche negoziando con il Governo per l’apertura di centri di accoglienza adeguati in quanto quelli attivi al confine sono sovraffollati e inadatti. L’UNHCR per sostenere ulteriormente i soccorsi sta inviando entro questo sabato un nuovo team di emergenza a Dundo.

L’UNHCR è in procinto di trasportare tende, cucine, coperte, zanzariere, tappetini e altri generi di primo soccorso essenziali.

I rifugiati sono costretti in strutture improvvisate nei villaggi di confine e perciò sono necessari ulteriori aiuti. In aprile si registra il picco della stagione umida in Angola, e l’UNHCR è particolarmente preoccupato per le piogge che stanno attualmente interessando l’area – cosa che potrebbe ulteriormente complicare le condizioni di vita e la salute dei rifugiati, in particolare dei più vulnerabili come donne, bambini, anziani e disabili.

L’UNHCR accoglie con favore la decisione del Governo angolano di tenere aperti i suoi confini per l’ingresso di rifugiati nel Paese. Considerando la gravità della situazione nella regione del Kasai in DRC, speriamo che questo gesto di buona volontà resti immutato. L’UNHCR sottolinea altresì l’importanza di non rimandare in RDC quanti hanno bisogno di protezione internazionale.

Fonte: https://www.unhcr.it/news/aggiornamenti/oltre-11-000-congolesi-costretti-cercare-rifugio-angola-causa-della-violenza.html 24.04.2017

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