Le migrazioni e la dottrina sociale della Chiesa

Con informazioni della Commissione Giustizia e Pace dell'Arcidiocesi di Brasilia

 

La Conversazione sulla giustizia e la pace, organizzata dall'Associazione Commissione Giustizia e Pace dell'Arcidiocesi di BrasiliaL'evento si è svolto il 14 settembre nell'Auditorium Dom José Freire Falcão della Curia Metropolitana. Il tema era "Le migrazioni e l'insegnamento sociale della Chiesa", con l'obiettivo di discutere questo problema di crescente importanza globale alla luce dell'insegnamento della Chiesa e applicato al contesto del Distretto Federale.

Gli ospiti erano il ricercatore Roberto Marinucci, del Centro Scalabriniano di Studi sulle Migrazioni e direttore della Rivista Multidisciplinare della Mobilità Umana, e Suor Rosita Milesi, direttrice dell'Istituto Migrazioni e Diritti Umani e membro della Pastorale della Mobilità Umana della CNBB e dell'Arcidiocesi di Brasilia. Oltre agli ospiti, il presidente della Commissione Giustizia e Pace dell'Arcidiocesi di Brasilia, José Márcio de Moura, e il coordinatore della sessione, anch'egli membro della Commissione, Agnaldo Portuga, hanno costituito il tavolo. Erano presenti circa 80 persone.

Il ricercatore Roberto Marinucci ha presentato il fenomeno migratorio e la visione ecclesiale del problema, partendo dal presupposto che la migrazione non è una realtà nuova, ma semplicemente una realtà di cui oggi si parla di più. Presentando i dati sul fenomeno migratorio su scala globale, ha mostrato che non è limitato alla crisi attuale, né è confinato all'Europa. Si tratta di un problema continuo su scala globale. Al di là del continente europeo, gli esempi includono la migrazione verso gli Stati Uniti, soprattutto dall'America Latina, e i flussi di minoranze nel Sud-est asiatico, che generano drammi come intere navi di migranti che non vengono accettate da nessun Paese della regione.

Oltre a presentare alcuni dati su questi flussi globali, Marinucci ha mostrato quanto il problema si sia intensificato negli ultimi decenni a causa delle crescenti barriere legali per contenere questo fenomeno migratorio, che a sua volta è aumentato a causa della crescente disuguaglianza economica tra Paesi e regioni del mondo. La situazione è esacerbata dalle guerre e dall'instabilità politica, che ha portato anche al fenomeno delle "frontiere estese", ossia accordi politici non trasparenti tra Paesi ricchi e dittatori dei Paesi poveri per contenere a tutti i costi - soprattutto con mezzi violenti - il flusso di migranti dalle nazioni povere verso i Paesi economicamente benestanti.

Il ricercatore ha anche presentato alcuni insegnamenti della Chiesa su questo tema, che è stato oggetto di diverse encicliche e altri documenti ufficiali, richiamando sempre l'attenzione sulla necessità di un'accoglienza misericordiosa di coloro che non hanno un posto dove vivere, uno degli insegnamenti cristiani più centrali fin dalle prime comunità. Papa Francesco si unisce a questa lunga tradizione richiamando l'attenzione sul pericolo dell'indifferenza di fronte a questa enorme tragedia umana, chiedendo un'azione immediata da parte dei Paesi ricchi e delle organizzazioni internazionali.

L'intervento di Suor Rosita Milesi aveva lo scopo di integrare la presentazione con informazioni sulla situazione degli immigrati stranieri nel Distretto Federale. Il lavoro di Istituto per le migrazioni e i diritti umani (IMDH) è stato proprio quello di fornire rifugio e soprattutto assistenza legale al crescente numero di migranti che arrivano a Brasilia da diverse parti del mondo. Persone provenienti da Haiti, dall'Africa e persino dal Medio Oriente e dall'Asia cercano sempre più spesso Brasilia come luogo dove vivere in pace, lavorare e crescere i propri figli. Oltre a fornire informazioni sulla situazione attuale e sui recenti sviluppi, suor Rosita ha portato con sé alcuni dei migranti arrivati nel DF e assistiti dall'IMDH. Un immigrato dal Congo e uno dal Ghana hanno parlato delle difficoltà politiche ed economiche dei loro Paesi e dell'importanza dell'accoglienza ricevuta in Brasile per lavorare e vivere in libertà. È intervenuta anche una famiglia proveniente dal Pakistan, la cui madre è stata uccisa durante il conflitto nel Paese e che è riuscita - il padre e i due figli, uno di undici e l'altro di quindici anni - a raggiungere Brasilia per cercare di ricostruire la propria vita. La necessità di politiche pubbliche di accoglienza e formazione (insegnamento del portoghese, inserimento nel mercato del lavoro, miglioramento della legislazione brasiliana, tra le altre cose) è stata indicata come la grande sfida per questa realtà sempre più presente nella vita brasiliana, ovvero l'arrivo di immigrati stranieri negli ultimi tempi.

La conversazione si è conclusa con le parole del Presidente della Commissione, José Márcio de Moura, che ha ringraziato gli ospiti per la loro presentazione e la vivace partecipazione del pubblico. "Una crisi gigantesca come quella delle migrazioni nel mondo di oggi richiede ai cristiani un atteggiamento di carità e fermezza nel senso dell'insegnamento della Chiesa fin dalle prime comunità: accogliere i vulnerabili e denunciare profeticamente le ingiustizie", ha concluso.

Guarda l'incontro per intero: https://www.youtube.com/watch?v=lE1Rwd_zo8A

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