A ‘globalização da indiferença’ e a criminalização das migrações” – Por Roberto Marinucci
La 'globalizzazione dell'indifferenza' e la criminalizzazione delle migrazioni" - Book Review n. 92 - 3° trimestre 2013 - Roberto Marinucci
Oggi è abbastanza comune sentire che il pianeta Terra è diventato un piccolo "villaggio globale": le comunicazioni tra le persone sono sempre più intense, veloci ed economiche, mentre i mezzi di trasporto permettono agli esseri umani di liberarsi da numerosi limiti spazio-temporali. Inoltre, l'umanità è sempre più consapevole dei diritti inalienabili di ogni persona. Crimini efferati come la schiavitù, i pregiudizi razziali, i campi di concentramento e le guerre sono solo un lontano ricordo dei tempi passati.
Tuttavia, leggendo i titoli di riviste e giornali, si ha l'impressione che la realtà sia un po' diversa. I progressi tecnologici non implicano necessariamente un maggior grado di civiltà - come afferma Tzvetan Todorov - o di rispetto della dignità e dei diritti degli esseri umani, soprattutto quando si tratta di migranti, rifugiati, richiedenti asilo, sfollati ambientali, insomma persone che lasciano o fuggono dalla loro patria e chiedono un piccolo "spazio geografico e sociale" in cui ricominciare la loro vita. Questi sfollati del villaggio globale sono spesso trattati come "criminali" semplicemente perché sono diversi o perché hanno commesso un illecito amministrativo: vivere sul territorio senza una (regolare) documentazione di immigrazione.