Il CSEM annuncia l'avviso pubblico per il volume 5 della serie Ecumene
Fino al 31 maggio è aperto l'invito a presentare articoli per il volume v. 5 della collana Ecumene: "Migration as a Theological Place". Il libro sarà prodotto nel 2024 e il suo lancio è previsto per l'inizio del 2025. Il tema si propone di analizzare la migrazione come luogo teologico. I testi possono essere inviati in spagnolo o in portoghese, secondo il formato e i criteri stabiliti nel Bando. L'Editora CSEM chiede di inviare i testi con un breve riassunto dell'idea alla base dell'articolo.
Secondo l'Appello, le migrazioni, gli spazi di confine e la ricerca di rifugio, ad esempio, sono "un luogo epistemico e vitale da cui i corpi devono essere riconosciuti e pensati come soggetti. Soggetti che sperimentano il razzismo, la transfobia omosessuale, la violenza fisica e sessuale, così come molteplici altre situazioni in cui i loro corpi sono considerati inseparabili o 'corpi di spazzatura' che nessuno reclama, finendo in fosse sotterranee, proprio come il corpo torturato, violentato e ucciso di Gesù di Nazareth".
Pensare alla mobilità umana come luogo teologico significa accettare la sfida posta alle chiese e alla teologia stessa di comprendere e interpretare le esperienze umane in queste traiettorie, così come "comprendere i corpi, e in particolare il corpo di Cristo incarnato nei corpi delle diverse sessualità LGBTTTIQ+, delle donne che subiscono violenza sessuale nel traffico migratorio, dei corpi vittime della tratta e/o della prostituzione, dei corpi di persone sessualmente diverse che subiscono stupri, dei corpi schiavizzati dal traffico di droga o dalle bande criminali. Anche la cristologia deve essere sviluppata a partire dall'epistemologia dei corpi dei migranti come luogo teologico".
È questa la proposta di riflessione che vogliamo presentare in questo numero.
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